Una volta le aspiranti miss erano tutte "solari". Col tempo hanno fatto scuola e il fastidioso disturbo si è diffusa a macchia d'olio. Credo che nel 90% dei curricula che mi arrivano la candidata si definisca "solare". Immagino intendano una cosa positiva. Bah, un giorno ne sceglierò una e in sede di colloquio mi farò spiegare cosa significa.
Poi hanno iniziato a dichiararsi impegnate in nobili cause, a partire dalla pace nel mondo. Mica bazzecole. Come non era sfuggito a Katia e Valeria.
Nel 2009 finalmente basta con la solarità e l'impegno. C'è la crisi e bisogna andare sul concreto. Senza dimenticare lo studio: va bene il rutilante mondo dello spettacolo, ma un pezzo di carta è sempre una garanzia. Per questo da grandi vogliono fare il magistrato ma sognano di condurre una trasmissione televisiva, attività per la quale si sentono un po' tutte particolarmente portate. O viceversa.
E da quando - il più delle volte dopo viaggi avventurosi - sono finalmente giunte a Salsomaggiore (le più secchione anche prima, già alle selezioni regionali) non è che sono state lì a cincischiare. Hanno dato il massimo. Si sono impegnate con tutte se stesse.
Dare il massimo?
Impegnarsi con tutte se stesse?
Oh, nane, siete a Miss Italia! Impegnate al massimo per cosa? Tirare in dentro la pancia?
IN MINIERA!
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