Pagine

sabato 31 marzo 2012

Asoscial oddities

Mia moglie è piuttosto asociale.

Pertanto si è creata un profilo Facebook. Ma no col suo nome, cognome e foto. E' infatti piuttosto asociale.
Ha scelto un nome a caso, una foto trovata su Internet, opportunamente pasticciata così da rendere il soggetto irriconoscibile, impostato un età a caso ma non troppo avanzata, un certo numero di interessi e quel minimo di biografia che serve a rendere il tutto ragionevolmente credibile.

Nient'altro. Mai commentato alcunché, mai fatta una richiesta di amicizia, mai postato nemmeno una barzelletta sconcia. Di tanto in tanto lo apre, giusto per vedere come vanno le cose.

Al momento, immagino grazie a una scelta tanto inconsapevole quanto sapiente degli interessi (e forse anche del genere - la foto non direi, difficile che si possa intravvedere una gran gnocca in quella specie di ectoplasma), ha oltre 200 amici. 125 più di me. Amici che non conosce. Ma no, per dire, come Eddy Ottoz o Stefano Baldini i quali hanno centinaia di amici che non conoscono; ma almeno gli amici conoscono loro, se non altro per sentito dire. Sanno chi sono, come minimo. No, lei non li conosce e nemmeno loro, per ovvie ragioni, conoscono lei.

Ieri era il suo compleanno. Ha ricevuto più di 60 messaggi di auguri.

Aggiunta dell'1 aprile.
In effetti l'ultima riga è ambigua. In realtà tre giorni fa si celebrava non il suo compleanno reale della moglie, ma quello del profilo farlocco con data di nascita scelta a caso

lunedì 26 marzo 2012

Poche storie, ho ragione io

Mi fa impazzire questo clima; tutti contro tutti, qualunquismo a mille, populismo come se piovesse.

Pare che, spedita a casa l'intera classe politica e varata una lotta dura all'evasione l'Italia sarà nuovamente pronta a lanciarsi verso un futuro magnifico e progressivo fatto di giustizia, uguaglianza e indigenza.

E nel frattempo.

Un imprenditore si lamenta che in questo paese sia difficile fare impresa? E' un brontosauro incapace e inetto che produce cose di cui frega niente a nessuno, che pretende aiuti dallo Stato e comunque ha il Suv e i soldi in Svizzera. Morisse e prima di morire però imparasse da Google come si fa.

Qualcuno pensa che forse sarebbe opportuno sostenere i piccoli tradizionali negozi di quartiere? Echissenefrega, roba da buffoni fighetta radical chic, morissero tutti, tanto sono evasori e poi io il vino da trenta euro a bottiglia non posso permettermelo e quindi morisse anche chi lo produce.

Un ministro guadagna 7 milioni di euro in un anno e ne paga 4 di tasse? Si vergognasse e la finanza dovrebbe indagare.

Hanno catturato la banda che rapinava i ristoranti stellati? Facevano bene, i veri ladri sono i ristoratori da 100 euro a pasto, e poi molto meglio il mio amico che con 8 euro mangi tanta di quella coda alla vaccinara da sfondarti.

Un politico è in vacanza alle Seychelles? Lo si fotografa e si mandano le foto ai giornali, affinché sia additato al pubblico ludibrio. Foto naturalmente scattate da altri (non politici chiaramente) che si trovavano non a Terracina ma proprio lì, alle Seychelles, in vacanza, in quegli stessi giorni. Evasori? Chissà, possibile, forse probabile. Ma, avendo sputtanato il politico, ossia l'ultimo dei reietti nella scala sociale, hanno verosimilmente guadagnato un temporaneo diritto di parola.

Un ministro, parte di un governo che ha appena introdotto l'Imu, dispone di 83, forse 84 proprietà immobiliari? Lurido schifoso, conflitto di interessi. La finanza anche da lui, mica che si accanisca solo con i poveri cristi.

Uno qualsiasi si trova in coda in autostrada prima del casello di Serravalle, in mezzo a migliaia che come lui stanno andando all'outlet di Serravalle per via dei saldi? Potrebbe pensare "cavoli non è che abbia avuto un'idea granché originale". Potrebbe. Invece scrive ai giornali "Ma dov'è questa crisi?!"

Il garante Pizzetti afferma che «È proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli. È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori».  Pizzetti difende gli evasori.

Attilio Befera, quello stesso che qualche mese fa aveva raccomandato ai suoi funzionari che nei controlli non ci dovesse essere persecuzione e che si dovesse tenere conto della buona fede del cittadino (anche lui, per questa banale affermazione, che in un mondo normale sarebbe appunto banale, accusato di favorire gli evasori), ora dice "Nessuna pietà per gli evasori".  Minchia!! se posso esprimermi con un francesismo.









domenica 4 marzo 2012

Frati, chirurghi e caste

Come al solito il sabato, se non si va via, si leggono un po' dei ritagli (o dei bookmark) accatastati durante la settimana.

Tra i quali l'articolo di Gian Antonio Stella sulla carriera del primario che operava i manichini e che, come tutti i familiari del rettore della Sapienza, lavora presso la Sapienza stessa.
Gian Antonio Stella lo leggo ma non è che mi piaccia sempre e spesso non concordo. Si documenta, espone i numeri, ma i numeri non sono tutto. Molto, ma non tutto. Insomma, diciamo che punta a tirare l'applauso. Sarà che quando uscì il suo best seller, La Casta, ho pensato, vabbè, a tutti è capitato di incontrare ragazze che non te la danno, ma mica bisogna per forza scriverci un libro. Poi ho capito.

Torniamo all'articolo. L'ho letto due volte ma non sono riuscito a capire se il Prof. Giacomo Frati sia un bravo medico oppure no. Dettaglio che, nell'economia del discorso, non mi pare trascurabile. Stella sembrerebbe propendere per il no, ma ho come la sensazione che vi sia un minimo di pregiudizio.

Poi, oddio, un fenomeno non deve essere il Frati. Se quando ti domandano come mai nel tuo reparto la mortalità a 30 giorni dei pazienti operati di bypass sia doppia rispetto agli altri ospedali della regione rispondi che "la cardiologia lì è partita da zero" significa che vuoi proprio farti del male. Quando sarebbe stato sufficiente dire che la mortalità su 44 interventi non è comparabile con la mortalità su centinaia di interventi.
E poiché da molto tempo non apro una parentesi, rimedio subito. Tra tutte le riforme inutili facciamone una facile facile e a costo zero. Nozioni base di statistica per tutti alla scuola dell'obbligo e richiamo all'esame di abilitazione alla professione (giornalistica, ma anche medica, legale, tassistica, ecc). Almeno non mi toccherò più ascoltare minchiate come quella che se io mangio un pollo e tu zero ne mangiamo uno a testa. Chiusa la parentesi.

Alla fine mi resta un dubbio. Stella appare scandalizzato dal fatto che il team si fosse impratichito sui manichini. Si sono impratichiti via via sui malati che avevano affidato loro la vita? si domanda Stella.

Mi sfugge qualcosa. Per impratichirsi non vedo troppe opzioni.
  1. Esercitarsi sugli animali 
  2. Esercitarsi sui manichini 
  3. Esercitarsi su altri umani (probabilmente umani che però non avevano affidato loro la vita).
Ahimè, questa è la sfiga dei chirurghi (e dei pazienti). Prima o poi dovranno operarne uno per la prima volta, ma nessuno vorrebbe essere operato da un chirurgo che opera per la prima volta.