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sabato 9 gennaio 2010

Un mondo senza carta? Bah!

C'è chi approfitta dei giorni di vacanza per andare in villeggiatura. Spesso lo faccio anch'io sebbene di norma preferisca non andare a far vacanza quando la fanno anche tutti gli altri. E' una cosa che consiglio a nessuno, in particolare per un motivo. Che se molti seguissero il mio consiglio, costoro andrebbero poi in vacanza quando ci vado io ed io di conseguenza dovrei cambiare abitudini. Un po' lo stesso motivo per cui non scriverò mai né qui né altrove dei luoghi che più mi sono piaciuti. Mi fanno imbestialire quelli che scoprono il posto incontaminato e lo raccontano a tutto il mondo.

Ma non divaghiamo, che è tardi.
Durante le vacanze di Natale non mi sono mosso da Milano e ne ho approfittato per mettere un po' d'ordine in casa, buttare roba vecchia, liberarmi di ritagli di giornale che mai avrei riletto e che sicuramente mi serviranno nelle prossime tre settimane. Pulizie d'inverno insomma.

Ad un certo punto ho aperto un cassetto che conteneva svariati chili di manuali: elettrodomestici bianchi e bruni, apparati di varia natura, attrezzi assortiti, tutta roba accumulatasi negli anni.
I manuali di oggetti che avevano da tempo lasciato casa per accomodarsi in discarica hanno prontamente trovato una fine ingloriosa nel cassonetto condominiale.
Di alcuni degli altri nemmeno ricordavo l'imponenza. Uno era quasi più voluminoso del manuale di biochimica che usavo all'università (e che era uno dei più voluminosi che ricordi). Rinuncio qui a fare della facile ironia sulla voluminosità dei volumi e vengo al dunque.
Tale manuale ripeteva le medesime istruzioni in una ventina di lingue, alcune delle quali nemmeno sapevo che esistessero. E' stato sufficiente strappare le pagine in lingue superflue per ridurre l'ingombro da 400 a 20 pagine. Ripetere l'operazione su un'altra dozzina e mezza di manuali, ha avuto tre conseguenze principali:
  1. altri (quasi) sette chili di carta nel cassonetto
  2. tutta la manualistica di casa è contenuta in un raccoglitore da 6 cm di spessore
  3. mi son sentito molto fiero di me
Alla fine una considerazione sorge spontanea. Immaginando vi siano 7 kg di carta superflua in venti milioni di nuclei familiari italiani (oltre quelli dei Paesi in cui si parlano le altre 19 lingue) mi sorge il sospetto che il risultato sia una quantità enorme. Di carta prodotta, alberi abbattuti, energia consumata, ecc. ecc.
E inoltre, ma siamo sicuri che alle aziende produttrici costi meno produrre un manuale in venti lingue diverse anziché limitarsi a non dico una ma due o tre e cercare il modo di infilare il manuale giusto nelle scatole giuste (cosa che non dovrebbe essere così difficile usando a modino alcuni software che già sicuramente possiedono)?

Invece della qualità media del manuale medio (pessima) e del perché i manuali siano mediamente illeggibili e incomprensibili si discuterà in una prossima occasione.


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