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mercoledì 18 agosto 2010

Spazi delimitati da righe gialle

Oggi non stavo tornando dal mare. Ciononostante viaggiavo sulla Genova Milano, ed essendo la mezza passata da un pezzo, ho sostato ad un Autogrill per rifocillarmi. Camogli - non per piaggeria nei confronti della Genova Milano, sia chiaro - spremuta d'arancia, macedonia e caffè. Menu Telepass (Premium), la miseria di sei euri.


Nell'area prospiciente l'entrata del locale vi è spazio per 6 vetture. Quattro spazi delimitati da righe bianche, due da righe gialle. Uno solo, bianco, occupato da altro veicolo. Potendo scegliere ho parcheggiato il mezzo nello spazio (bianco) che prospicieva esattamente la porta. A questo punto è facile calcolare che rimanevano disponibili due spazi bianchi e due gialli.
Arriva un piccolo veicolo, che per comodità chiameremo "piccolo 4x4" guidato da un giovane uomo, il quale si infila senza tentennamenti in uno degli spazi gialli. D'istinto osservo il parabrezza e noto che con disinvoltura estrae il tagliando da disabile dalla tasca della portiera per esporlo sul parabrezza. Scende, chiude e si avvia con passo spedito verso l'ingresso.

Potrò sbagliarmi, ma mi è sembrato il buona salute, addirittura in un discreto stato di forma, direi.

Esce, sempre con passo spedito, sempre in buona salute, sempre in discreto stato di forma, direi, risale sul piccolo 4x4, ripone il tagliando nella tasca della portiera e si avvia felice verso nuove entusiasmanti avventure.

Potrò sbagliarmi, ma mi ha dato tanto l'impressione di essere uno di quei coloro i quali dispongono del prezioso tagliando perché di tanto in tanto offrono un passaggio a un parente stretto titolato all'uso (altrimenti perché conservarlo nella tasca della portiera e non applicarlo stabilmente sul parabrezza?). Poi, giacché la carne è debole, perché non approfittare di questo piccolo privilegio, se se ne presenta l'occasione?

E' qui che vado in bestia. La disabilità (di qualcun altro) che diventa un mezzo per ostentare un diritto acquisito, un privilegio (altrimenti, perché non parcheggiare in uno dei due spazi bianchi liberi, uno dei quali, incidentalmente, ben più vicino alla porta d'ingresso?). Sono certo che se avessi avuto il tempo la voglia la possibilità di riprenderlo mi avrebbe risposto qualcosa del tipo: "Ne ho diritto, in fondo sono solo due minuti, e poi mica ho rubato il posto a nessuno, vedi forse la coda di disabili in attesa di parcheggiare, che palle, quante storie, ci son cose ben più importanti di cui preoccuparsi, ma perché non ti fai gli affari tuoi?"

Infatti, è successo nulla, non c'era la coda di disabili, sono stati solo due minuti e ci sono cose ben più importanti. Ma come osservava saggiamente la mia signora, a uno così in due minuti gli hai fatto la radiografia, sai tutto della sua vita e di come la pensa, senza nemmeno bisogno di rivolgergli la parola.

Io, per dire, uno così non lo assumerei mai.

1 commento:

milo temesvar ha detto...

in questi casi sono per la delazione: pubblicazione della targa, ed inserimento della medesima in un archivio online consultabile senza registrarsi, che potremmo chiamare StronzArchive, per esempio; la privacy? mavaffff...