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mercoledì 6 ottobre 2010

Amo l'Agenzia delle Entrate

Il titolo è chiaramente una ingenua quanto inutile forma di piaggeria verso l'Agenzia. Metti che qualche direttore di sede capiti per caso su questo blog, magari mi prende a benvolere.

Io, in realtà, ho un rapporto, diciamo così, irrequieto con il fisco. Capisco che ci debba essere, che abbia una sua funzione, però del nostro rapporto tutto si può dire tranne che sia alla pari. Per dire: per decenni ho circolato tenendo nel portafogli la tessera, quella cartacea, del codice fiscale che mi era stata recapitata quando, già allora giovanissimo, mi apprestavo ad affrontare i miei 15 anni. Già avevo subito un trauma quando mi dissero che il mio CF non terminava, come mi avevano fatto credere fino a quel momento, con F207W ma bensì con F205W.
Bene, ero chiaramente informato del fatto che in Via Manin vi fosse una tesserina di plastica che mi attendeva. Di tanto in tanto provavo a dirmi "vado a ritirare la mia tesserina di plastica" ma sempre mi immaginavo che quando fossi entrato in quell'edificio a richiedere quanto mi spettava sarebbe sbucato un figuro segaligno dal profilo aguzzo che fregandosi le mani mi avrebbe detto "Ahhh bene bene, proprio lei aspettavamo, venga, venga qui un attimo, mi segua". Mi avrebbe portato nel suo loculo dove avrebbe aperto un faldone e mi avrebbe sventolato trionfante un polveroso modello 740: "lei tre anni fa ha portato in detrazione un panino al prosciutto ma quel giorno era semifestivo e poiché lei - come noi - immagino non avrà lavorato nel pomeriggio, di quel panino lei, caro lei, era facoltizzato a portarne in detrazione solo il 50%". Srotolandomi subito innanzi la lista delle sanzioni.
Così è andata per anni fino a quando ho saputo dell'installazione di alcuni distributori self service, mi son fatto coraggio (un po' anche mi vergognavo delle facce schifate ogni volta che estraevo il mio cencioso codice fiscale cartaceo) e mi sono presentato all'Intendenza di Finanza. Tanto pensavo, se il dispenser avesse titubato più di qualche secondo sarei sempre potuto fuggire.

E' facile quindi capire quale ansia mi mettano le lettere dell'Agenzia delle Entrate. Quasi più, se devo dirla tutta, delle lettere di Julia Roberts. Ieri me ne sono trovata una sulla scrivania (dell'Agenzia, non di Julia). L'ho lasciata lì per qualche ora, di tanto in tanto la toccacciavo, la spostavo, la annusavo. E alla fine l'ho aperta.

Leggo le prime tre righe e mi rassereno lievemente.
Anche se, porca vacca, ma cosa cavolo mi scrivi a fare? Per farmi prendere un coccolone? Almeno usa una busta colorata, con disegnati i fiorellini, oppure con la scritta "non contiene cattive notizie"così che io capisca che il contenuto non porterà sventura!!

La missiva prosegue dicendo che "è emerso, tuttavia, un credito superiore al dichiarato". Evvai, l'Agenzia mi deve dei soldi! Passo alla seconda pagina per conoscere l'importo, pressapoco una rata di mutuo. Non male. Godo sommessamente.

Leggo le due righe successive e sommessamente mi intristisco..
Avete colto la sottile minaccia?
Non è che l'Agenzia dice: "OK caro contribuente, i controlli automatici affermano che hai pagato più del dovuto, te ne saremmo anche grati ma purtroppo non possiamo accettare. Ecco qui di seguito l'assegno e corri in banca ad incassare prima che cambiamo idea".
L'Agenzia, invece, dice. "Spett. Contribuente (con la maiuscola) i controlli automatici hanno evidenziato che hai pagato più del necessario. Ora sta a te, Contribuente, decidere se chiederci una verifica manuale che eventualmente confermerà il tuo credito e a quel punto ti restituiremo il denaro". Lasciando intendere "sappi però che dalla verifica manuale potrebbero emergere chissà quali magagne e allora sì che son cazzi, non solo non ti ridaremo le tue parecchie centinaia di euro, ma rischi di dover vendere tutte le tue cravatte su eBay per saldare il debito".

Ecco, in un paese normale uno direbbe, "Ho un credito, son sicuro di avere fatto le cose per bene, è assai più probabile che abbia pagato qualcosa più anziché meno, fate pure tutti controlli manuali che volete, io aspetto qui fuori, quando avete finito mi consegante l'assegno". Sarei tentato di fare così, ah se lo sarei!!! Ma poi mi sovviene che la sanzione per un qualsiasi errore formale rischia di essere assai superiore al mio credito e allora il dubbio mi si insinua.

1 commento:

milo temesvar ha detto...

Sarò banale, ma in questi casi l'Agenzia delle Entrate deve diventare Agenzia delle Uscite
e si sa come sia difficile fare Outing...
Qualsiasi psichiatra potrebbe spiegare questa strategia di autodifesa nei confronti di una radicale, ancorchè momentanea, inversione delle proprie funzioni istituzionali.