Il problema è che, se uno è scemo, essendo appunto scemo, non se ne rende conto di essere scemo. E se anche cerchi di farglielo capire, essendo scemo, non lo capisce.
mi ha fatto tornare alla mente un episodio avvenuto in un periodo che non riesco a collocare con precisione. Sul perché e per come certi avvenimenti tornino a galla quando meno te lo aspetti ha già discusso con la consueta facondia il mio sodale Milo: inutile quindi che tenti di farlo nuovamente io, peggio, e lo linko. Il fatto è accaduto almeno trent'anni fa. Di sicuro avevo già terminato - con ottimo profitto, va detto - l'asilo (una delle mie migliori performance scolastiche, tra l'altro).
Primo pomeriggio di un giorno qualunque, me ne stavo alla fermata del tram in attesa che il medesimo sbucasse da dietro la curva e intanto la ingannavo (l'attesa, chiaramente, non la curva) leggendo serenamente un giornale. Sono lì da una manciata di minuti e la piccola folla in attesa del tram, fino a quel momento costituita solo da me, si arricchisce di una unità. Un signore distinto, dai modi educati, di età probabilmente compresa tra i 65 e i 70 anni.
Lo osservo d'istinto da sopra il giornale e vedo che, distinto, mi osserva a sua volta. Poco dopo mi si avvicina:
Signore distinto: mi scusi
Io: dica
S.d.: senta, io sono un po' scemo. Ho mandato il mio cane a ossigenarsi a Sankt Moritz. Ho fatto bene?
D'istinto mi guardo attorno per verificare se vi siano telecamere nascoste. Nulla per decine di metri. Solo la palina con il percorso del tram e il signore distinto.Non so cosa rispondere, mandarlo a cagare mi pare brutto e mi viene una banalità come:
I. beh, a Sank Moritz in effetti l'aria è buona, male non gli fa
Non sembra convinto e nemmeno io lo sono. Io, inoltre, sono basito.Quand'ecco che del tutto naturalmente, senza stimoli diretti da parte del sistema nervoso centrale, così, come se fosse la cosa più ovvia, aggiungo.
I: certo, dipende se il cane sa sciare. Altrimenti era meglio Loano.
Mi guarda con uno sguardo a sua volta a metà tra il basito e il curioso.
Probabilmente saremmo potuti diventare buoni amici - le basi c'erano - ma nel frattempo il tram è arrivato, ci sono salito e dal finestrino gli faccio un cenno come a dire "me lo saluti", mentre lui, il signore distinto, attraversa la strada pensieroso e chiaramente insoddisfatto, immagino diretto ad un'altra fermata di tram per rivolgere ad altri la stessa domanda.
Il dubbio, ancora oggi, è: sono io che ho preso per il culo lui o lui che ha preso per il culo me?
PS. lo so che sembra una facezia, ma è tutto rigorosamente vero, lo giuro
4 commenti:
penso che il tutto meriti una degna traduzione per apparire a breve su Nada
(anche se dubito di poter mantenere l'assonanza d'istinto/distinto)
N.d.T.
finalmente disponibile su nada la versione spanish
Beh, venuta bene, mi piace. Orgoglioso di essere considerato "nuestro Hombre en Milan" :-)
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