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sabato 27 febbraio 2010

Fenomenologia dell'animale: il parcheggio

Vado per riprendere la mia auto, regolarmente parcheggiata, e già lo vedo da lontano che l'animale è in zona. Egli ha parcheggiato in seconda fila, chiudendomi senza speranza. Avrebbe potuto parcheggiare poco più in là, sempre in seconda fila ma almeno non mi avrebbe impedito l'uscita. Ma è animale e pertanto programmato per recare fastidio.
Premo un poco sul clacson, ma poco, nella presunzione che l'animale sia almeno consapevole e con le orecchie tese pronto a fiondarsi in strada al primo sospiro di disappunto. E poi mi secca infastidire gli incolpevoli abitanti dei palazzi lì intorno. Ogni tanto un paio di colpetti e i minuti passano. Almeno una decina. Quando ho già il telefono in mano per chiamare i vigili, che peraltro non uscirebbero per una sciocchezza come questa, il sesto senso dell'animale lo spinge a palesarsi.
- Mi scusi, mi tolgo subito.
- Vorrei anche vedere che non ti togli subito
- Oh vabe', stia calmo, cosa sarà mai, sono solo cinque minuti......
- Cinque minuti???? CINQUEE MINUTIIII??? CINQUE MINUTI??? Sono almeno il triplo e se anche fossero cinque sarebbero cinque minuti MIEI. Non tuoi. MIEI!!!   E se cinque minuti sono solo cinque minuti, perché diavolo non li hai spesi tu, i tuoi, per cercarti un parcheggio?

Tu non hai idea, oh animale, di quante cose si possano fare in cinque minuti. Tu in cinque minuti ti bevi un chupito. Ma vedrai la prossima volta cosa posso fare io in cinque minuti con una mazza da baseball e una tanica di benzina di buona qualità. Vedrai Ah se lo vedrai!!!

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