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mercoledì 28 dicembre 2011

Più lusso per tutti, soprattutto in treno

Una delle conseguenze belle del saper leggere è che si possono leggere tante cose interessante. Una di quelle brutte, che si leggono anche un sacco di stronzate. In virtù del vizio, piuttosto diffuso, di dire quel che si pensa anziché pensare a quel che si dice.

Alle volte gli autori delle stronzate un po' li capisco o almeno cerco. Magari la stronzata la dicono solo perché rivestono un certo ruolo e tutti - a cominciare da loro stessi - si aspettano che esprimano proprio quei concetti  lì; e li esprimono, con supremo sprezzo del ridicolo. Ma in fondo non ci credono nemmeno loro. Quel che temo, invece, è che spesso ci credano davvero e questo è il motivo per cui con gente che ragiona così si va da nessuna parte..

Penso ad esempio ai commenti seguiti all'annuncio della nuova offerta tariffaria di Trenitalia sui Frecciarossa. Che prevede 4 classi con 4 livelli di servizio. Scegliendo  la più bassa delle quali (la Standard, un poco più economica dell'attuale seconda) il viaggiatore sarò confinato nelle 4 carrozze a servizio Standard, senza possibilità di transumare su carrozze di categoria superiore né tantomeno recarsi al bar di bordo. Dovendosi accontentare degli snack e delle bevande proposte dall'omino col carrellino.

Uno normale legge la notizia, fa due conti, memorizza e si regola. Se è un viaggiatore abituale che mai si è recato al bar di bordo e gli frega nulla degli schizzi di sugo dalla vaschetta dell'amatriciana del vicino, viaggerà come prima e pure più contento perché spenderà meno. Se non può rinunciare al brivido di caracollare verso il bar almeno un paio di volte per tacchinare la barista acquisterà un biglietto di classe superiore. Oppure rinuncia a tacchinare e risparmia. Insomma, come accade in quasi tutti i casi della vita, ciascuno decide quanto spendere in funzione di cosa vuole ottenere in cambio.
Semplice, no?
Se invece è uno che ha mai viaggiato in Frecciarossa in vita sua e mai lo farà, allora si incazzerà di brutto e inizierà a strillare contro l'ingiustizia e le discriminazioni.
In questo caso particolare si sono distinti i rappresentanti delle associazioni dei consumatori.
Che sono andati giù pesanti.

Alessandro Miano, di Assoconsumatori: "E se un passeggero soffre di claustrofobia?" Ma quando ti hanno chiesto un parere, stavi ancora digerendo la peperonata? Claustrofobia? 104 metri (ogni carrozza è lunga 26 metri e spiccioli) non bastano a un claustrofobico per lenire la sofferenza? Mica li fanno viaggiare chiusi nel bagno.

Marco Donzelli, di Codacons: "Qualcosa la faremo di certo, su una così un giudice potrebbe persino sollevare la questione di costituzionalità. E' finito il tempo delle deportazioni". Maaaa, stiamo parlando della stessa cosa? Deportazioni? Costituzionalità?

Ma benedetti ragazzi, avete mai provato a viaggiare su un volo intercontinentale? Avete mai soggiornato in un qualsiasi hotel con più di due stelle? Avete mai prenotato un overnight delivery con Ups? Mai fatta una crociera con Msc o una traversata in traghetto? Ma andiamo!!

Però.

Ripensandoci con calma, intravvedo pure io un certo che di antcostituzionale nel fatto che il mio vicino di box possegga una Bmw X5 e io no. Qualcuno mi sa suggerire dove presentare un esposto?


domenica 11 dicembre 2011

Edilizia for dummies

Uno degli aspetti positivi dell'imbarcarsi in una pluriennale ristrutturazione edilizia completa di recupero, ripristino, consolidamento, risanamento, ampliamento, messa a norma, sbancamento, ecc ecc è che si imparano un sacco di cose. Che purtroppo serviranno a poco, dato che chiunque ci si sia imbarcato - a meno che sia completamente pazzo - mai più nella vita ci si reimbarcherà.

Per cui mi son detto: perché tenerlo per me tutte quello che ho imparato? Perché non condividerlo così che possa rappresentare una (f)utile guida per chi, malgrado tutto, voglia gettarsi nell'impresa?

Ecco quindi, in ordine sparso, un glossario dei termini più usati in edilizia.
Sicuramente lunedì veniamo a finire il tetto. Può darsi che un lunedì veniamo forse a completare il tetto
Giovedì ti consegno le finestre, sempre che non ci siano problemi. Prenditi pure altri impegni, tanto le finestre non ho la minima intenzione di consegnartele.
Le finestre sono pronte, le ho già portate a verniciare. Le finestre non ho nemmeno iniziato a lavorarle (e non inizio fino a che non mi darai un anticipo, che peraltro non ti ho mai chiesto).
Sabato se sei qui, vengo a finire il lavoro. Se ho fortuna venerdì nevica e ne riparliamo in primavera.
Oggi non siamo stati sul cantiere perché ha piovuto tutto il giorno. Oggi siamo stati su un altro cantiere perché quell'altro si è incazzato molto più di te.
Siamo stati fermi una settimana perché abbiamo avuto i ladri in magazzino e ci hanno portato via il camion e tutto il cemento. Ho appena cambiato la macchina e fino a che qualcuno non mi paga non ho i soldi per il cemento.
Il cemento poi quando asciuga diventa beige come lo volevi tu. Mi sono dimenticato che le fughe dovevano essere beige e non ho voglia di ripassarle.
Ho cercato l'architetto per chiedere come voleva finire la gronda, ma aveva il cellulare spento. Ho usato del materiale che mi era avanzato da un altro cantiere e quindi già pagato. Chiaramente lo faccio pagare anche a te.
Massimo tra due settimane ti mando il preventivo. Da quando ho adottate le settimane di 45 giorni vivo molto meglio.
Poi chiudiamo col silicone. Ho sbagliato le misure.
Ho pensato ti facesse piacere se ti regalavo una cassa di moscato, quello buono, secco, lo fa mio cognato. Anziché portarmi dietro una bottiglia ogni giorno, che potrei magari dimenticarmene, ne lascio una cassa nella tua cantina.

Devo ammettere tuttavia che alcuni dettagli ancora non mi sono troppo chiari. Ad esempio:
  • in che senso la malta è bastarda?
  • perché il flessibile non si flette nemmeno a pregarlo?
  • cosa è il taccone?
Il taccone, dopo un paio d'anni, pensavo di averlo capito cosa fosse. Poi, un giorno, Antonio, il capomastro, ha detto "adesso finisco quel taccone lì e poi vado". E ha eseguito un'operazione del tutto diversa da quella che mi aspettavo. Alla fine ho maturato la convinzione che il taccone sia una figura retorica: andare a fare un taccone credo significhi andare a lavorare. In Sicilia vanno a travagliare; in Piemonte a fare un taccone.

sabato 3 dicembre 2011

Ma dai!!!! Mica si scrive così Andrea!!!

Probabilmente un giorno Mishell si sposerà con Geiar. O con Mettiú. O con Laionel. O con Raian.