Comunque sia, è vero, non ci sono soldi. Ci sono altre
priorità. Sarà il solito magnamagna. Non sappiamo affrontare dieci centimetri
di neve, figurarsi un’Olimpiade.
Ma poi mi guardo intorno e penso che è ben
triste un Paese che non fa le cose perché qualcuno potrebbe arricchirsi o anche solo guadagnarci. O che fa
mai nulla perché le priorità sarebbero altre. Accidenti, ma il problema di
questo paese, il problema vero, non è la crisi, non è la mancanza di denaro,
non è il rischio che qualcuno ci guadagni più di quanto l'uomo comune ritiene lecito (ovvero qualsiasi cifra superiore a zero euro). No, il problema di
questo paese è che si è smesso di pensare in grande, di avere progetti, che si
è persa la voglia di fare, la voglia di sognare. Il problema grande è la
rassegnazione che vedo in giro, quando invece oggi più che mai bisognerebbe
sognare e rischiare. E per consolarmi
ogni tanto guardo qui: http://www.tornareasognare.it.
Non so se servirebbe, ma se le Olimpiadi servissero davvero per aiutare questo Paese a uscire dal torpore in cui si è cacciato, allora vorrei che qui si organizzassero non solo quelle del 2020 ma anche le quattro successive…
Pensiero collaterale: se passa l'idea che il bilancio di un'Olimpiade si debba chiudere in pareggio, che l'Olimpiade non sia un investimento, economico, morale e perché no di immagine, allora temo che per i prossimi 100 anni i Giochi Olimpici li organizzeranno solo gli Emirati o i Paesi che dispongono di giacimenti di litio. E mi spiace per tutti coloro per i quali, avendo cose più intelligenti a cui pensare, i Giochi sono solo un gigantesco business.
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