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lunedì 27 febbraio 2012

Quattro pensieri

Pensiero numero 1.
Ma cosa minchia c'entra, di grazia, la presenza d una bionda moldava, a bordo della Concordia con quello che è successo alla Costa Concordia? E cosa minchia c'entra che la bionda moldava e Schettino si siano baciati?  Perché frantumarci i cabbasisi con i dettagli pruriginosi? Ma c'è davvero qualcuno con QI superiore a 30 convinto che la presenza della donna a bordo abbia qualcosa a che vedere con il disastro? Un consiglio ai comandanti in servizio: in cabina portate solo more svizzere.

Pensiero numero 2.
Tema dominante degli ultimi giorni della settimana sembra essere la libertà di espressione.
Sabato in viaggio, radio sintonizzata su Gr2. Si parla di Facebook e delle regole su ciò che si può o non si può postare. Con tanto di intervista al famoso avvocato specializzato in diritto su e di Internet. 
"Come la mettiamo con la libertà di espressione?" domanda la giornalista, non una ma due volte.
"Facebook ha delegato il controllo dei contenuti a società esterne. Chi controlla i controllori?"
Madeche???? Ma da quando Facebook è diventato un diritto inalienabile dell'uomo? 

Lucia Annunziata, la quale non è che mi stia simpaticissima con quell'area da professoressa che ha capito tutto mentre gli altri son tutti citrulli, dice che difenderebbe a tutti i costi il diritto di espressione di Celentano, anche se proponesse i campi di sterminio per i gay. Chiaramente un paradosso. Ma pare non si potesse dire. La frase è risultata assai sconveniente e molti se la sono presa a male, a dimostrazione che la libertà di espressione ha dei limiti. 
Continuo tuttavia a domandarmi per quale motivo Celentano abbia più diritto del mio benzinaio a elargire le sue prediche mediante la cosiddetta tivudistato. Anzi, continuo a domandarmi perché chiunque sia stato almeno una volta in tivu deve poterci tornare per sempre altrimenti è censura e attacco alla libertà di espressione.

Pensiero numero 3.
Sempre a proposito di Celentano ho letto non ricordo dove che egli dice quel che pensa e ciò, oltre ad essere un pregio, dà fastidio. 
E' vero. A me in effetti dà molto fastidio. Soprattutto quando dire quel che si pensa significa non pensare a quel che si dice. Cioè quasi sempre. Dato che un qualsiasi individuo di intelligenza media tende a pensare fesserie. Ma poi ci ripensa e le tiene per se'.
Per dirla tutta, la frase "io dico sempre quel che penso" andrebbe abolita per regio decreto.  Insieme con "ma chi controlla i controllori?". 
Almeno, io la penso così.

Pensiero numero 4.
Il Corriere della Sera dovrebbe essere chiuso perché esce al mattino e soprattutto riporta notizie accadute nell'arco delle 24 ore, non solo dopo il tramonto.

1 commento:

milo temesvar (alias jeremyX) ha detto...

comunque vada, difenderò a tutti i costi il tuo diritto di espressione