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lunedì 18 luglio 2011

Furti e castità

Bene. A Michele Santoro gli hanno rubato iPad, fotocamera e telecamera dalla Bmw parcheggiata davanti a casa. Non quella di Roma. Quella di Amalfi. Danno, dice, sui tremila euro.
Insomma, tremila euro son sempre tremila euro. E farseli fregare dà fastidio, soprattutto se sei senza lavoro.
Poi, figurarsi se non lo capisco io, che negli ultimi due anni per furti di varia natura ho subito danni quantificabili in molte migliaia di euro.

Dai giornali (e già che di un furto di tale entità parlino i giornali ha un che di sorprendente) apprendo che i carabinieri di Amalfi hanno effettuato rilievi sull'auto del giornalista, rilevato le impronte digitali e proseguono le indagini, anche per portare alla luce un eventuale diverso movente. Movente??? Ma che minchia di movente volete che ci sia? Uno lascia una  Bmw parcheggiata aperta col finestrino abbassato e uno zainetto contenente iPad, telecamera e fotocamera abbandonato sul sedile e ci si  domanda anche quale sia il movente??? Se mi date un colpo di telefono domani verso l'ora di pranzo ve lo spiego io, a gratis.

Chiarita la questione del movente, viene spontaneo il paragone con quanto accaduto quando mi svaligiarono la casa. Allora, nessuno rilevò né impronte né tracce di Dna (meglio così: avrebbero probabilmente trovato tracce del mio Dna e avrebbero incolpato me del furto) e uno degli agenti intervenuti, al tizio che gli porgeva il foglietto con annotato il numero di targa dell'auto a bordo della quale si erano allontanati i furfanti, rispose "mah, no, non controlliamo, mica possiamo controllare tutto e poi il numero è probabilmente sbagliato".

Ma sono sicuro che se ieri ad Amalfi, per l'iPad, hanno mandato addirittura i Ris non è perché il derubato è un famoso giornalista.

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