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martedì 4 ottobre 2011

Poi dicono che a uno non gli devono girare i maroni

Nell'ultima settimana ho dovuto fare due acquisti online. Prodotti che servono all'agenzia, uso strumentale, come dicono i commercialisti. Un altro acquisto lo avevo fatto agli inizi di agosto, ma ne parlerò più avanti.

Ora, io mi aspetto, acquistando qualcosa online, di averne almeno un tornaconto, per godere del quale sono disposto anche, eventualmente, a pagare qualche costo di spedizione. Tornaconto che essenzialmente è il seguente: acquistare anche alle 3 del mattino selezionando il prodotto con calma, stravaccato sul divano, senza dovere uscire di casa e recarmi fino al punto vendita più vicino negli orari di apertura. Risparmio di tempo e guadagno di comodità.

Ecco cosa succede, invece.

Caso 1. Importante produttore di hardware americano. Ma moolto importante. Vado sul sito, scelgo il pc che mi aggrada, seguo tutta la procedura (carrello, registrazione, ecc ecc) fin quasi alla fine senza trovare nessuna casella dove poter inserire il nome della società e la relativa partita IVA, né poter specificare che desidero una fattura. Chiudo tutto e ricomincio da capo. Nell'angolino in basso a sinistra intravvedo una scritta in corpo 7: "XXX for business". Cacchio è qui che devo cliccare! E mi do anche del deficiente per non avere osservato bene, prima. Ripeto la procedura da capo, registrandomi come azienda. Completo l'ordine ma della fattura nemmeno l'ombra. Compilo il form per l'assistenza. L'assistente, gentile, mi richiama il giorno dopo e mi spiega che come ho fatto non va bene. Se desidero la fattura devo ordinare al telefono, parlando con lui. Egli cancella l'ordine preesistente, compiliamo un nuovo ordine e viviamo tutti felici e contenti.
Domanda 1. Perché?

Caso 2. Altra importante ditta americana. Forse quasi più della prima, comunque è una bella lotta. Qui il prodotto che acquisto si chiama "... for Business". Lo sanno anche loro, dunque, che se lo acquisti sei un business. Se sei un consumatore, acquisti l'altro. Scrivo diligentemente tutto quel che devo scrivere, partita IVA inclusa. Anche questa volta niente fattura. Due ore di ricerche e da qualche aprte scopro che per gli acquisti online non è prevista l'emissione di fattura. Purtroppo non è nemmeno previsto che il prodotto si possa acquistare offline.
Domanda 2. Vedi la domanda 1.

Dico. Queste due ditte vogliono indubbiamente vendere i loro prodotti. Infatti hanno il carrello, le iconcine delle carte di credito e tutto quel che serve. Inoltre vogliono vendere a clienti italiani, Lo deduco dal fatto che hanno entrambe il sito in italiano.

Allora tu, azienda americana che vuoi vendere online in tutto il mondo, cosa minchia ti costa di rendermi la vita un po' più semplice e farmi comperare un maledettissimo computer online e consegnarmi  'sto accidente di fattura senza fare troppe storie? Mica sarò solo io in questa situazione no? Come minimo tutte le aziende europee avranno lo stesso problema.


In America potrai anche scrivere "ti ho venduta questa cosa qui a 300 dollari" su una tovaglietta del fast food e son tutti contenti, IRS incluso. Ma qui no, lo Stato è tignoso, vuole la numerazione, vuole il nome del venditore e del compratore e la partita IVA e che ci sia scritto da qualche parte "fattura". Allora, fai un piccolo sforzo, no? Mica sarà più complicato che creare quei fantastici prodotti che coglio acquistare, no?

E veniamo all'acquisto degli inizi di agosto. Importante shop online (dal quale già mesi prima avevo acquistato un portatile che era un'offerta pazzesca, salvo ricevere due ore dopo una telefonata con la quale mi avvisavano che il prodotto era esaurito). Acquisto alcuni prodotti il giorno prima di partire per le vacanze, non prima di avere chiamato il call center ricevendo la garanzia che il prodotto sarebbe stato consegnato entro due giorni, limitandomi a cancellare dal carrello quell'unico prodotto che richiedeva "4-5 gg lavorativi". Per sicurezza.
Parto sereno, tanto un amico che ci avrebbe raggiunti per il fine settimana sarebbe potuto passare in ufficio il venerdì (ultimo giorno di apertura dell'agenzia) a prelevare il pacco.
Il venerdì all'ora di pranzo nulla era stato consegnato. Chiamo e mi dicono che il corriere si era presentato il giorno precedente senza che gli fosse aperto. Rispondo che non raccontasse storie, che l'ufficio era stato presidiato dalle 8.30 alle 18.30 e che ne ho pieni i cabbasisi di questi corrieri che dicono di essere passati e non è vero. Chiedo quindi che consegnino entro sera (per poter approfittare dell'amico e dell'ultimo giorno di apertura dell'ufficio). Verso sera richiamo e chiedo di cambiare la destinazione e consegnarmelo lì dove mi trovavo in vacanza (non a Lampedusa. A 140 miseri chilometri da Milano).

Il corriere naturalmente si ripresenta in ufficio la settimana successiva, sebbene sull'ordine fosse specificato   che l'ufficio era chiuso. Ingiungendomi pure di contattarli entro 24 ore per fissare una nuova consegna.
Alla fine della seconda settimana richiamo lamentando il fatto che nulla mi fosse stato consegnato, lì dove mi trovavo in villeggiatura. Si scusano, dicono che avrebbero risegnalato al corriere il cambio di indirizzo di consegna e di stare sereno. Il giovedì successivo, quasi al termine della terza e ultima settimana di vacanza, richiamo. Incolpano il corriere e mi promettono che avrebbero fatto il possibile per consegnare il venerdì. Accetto, giusto per rompere un po' i coglioni, dato che il sabato rientrerò a Milano.

Il lunedì successivo il pacco fa il suo trionfale ingresso nel mio ufficio.  Euri 12 di "corriere espresso" e tre settimane per coprire 15 km.

Ritorsione: poiché lo shop online in questione offre la consegna gratuita per gli ordini fatti nel weekend, da un mese ordino sistematicamente ogni weekend un prodotto del valore massimo di 14 euri (ovviamente prodotti che mi servono, non sono mica scemo) e me lo faccio consegnare aggratis.

Un mavadaviaiciap va' globale mi sembra il minimo.

2 commenti:

milo temesvar ha detto...

suggerisco di fare più acquisti separati durante il weekend (chessò, uno per una gomma per cancellare, due ore dopo ordini una matita, e così via) nel tentativo di impegnare più corrieri (o lo stesso più volte) nella stessa giornata

SuperG ha detto...

E' un delicato equilibrio. Il valore dell'ordine deve essere sufficientemente alto da poter usufruire della consegna aggratis, e sufficientemente basso da fare sì che, al venditore, la consegna costi quasi quanto il valore dell'ordine...