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giovedì 4 novembre 2010

Minimum taxi

Apro una piccola parentesi. Giorni fa arriviamo all'aeroporto di Budapest (nel quale, incidentalmente, è attivo il servizio WIFI di due operatori: T-Mobile, a pagamento, Telenor gratuito): appena fuori dal terminal c'è un baracchino della compagnia dei taxi sul quale sono chiaramente esposte le cifre richieste per il trasporto in città, in valuta locale e in euro (variabili, poco, in funzione della zona e comunque non superiori ai 25 euro per le aree più lontane). Dico all'omino del baracchino dove voglio andare, egli mi stampa un voucher con indirizzo e prezzo, un altro omino fa un cenno al primo taxi della fila e saliamo a bordo. In qualcosa meno di mezz'ora ci recapita a destinazione, pago l'equivalente, al cambio attuale, di qualcosa meno di 20 euro e saluto.
Pochi giorni dopo devo tornare all'aeroporto di Budapest. Alla reception dell'hotel è esposta la targa di una compagnia di taxi (diversa da quella dell'andata) che indica i costi per l'aeroporto (lievemente superiore rispetto all'andata ma sempre nei limiti dei 20 euro) e altre destinazioni. Chiedo conferma al concierge che si possa pagare con carta di credito (ho finito la valuta locale) e costui mi guarda strano come a dire "se c'è scritto sulla targa che le accettano, cosa me lo chiedi a fare?".

Dopo una serie di caffè variamente aromatizzati per spendere gli ultimi spiccioli e una manciata di ore, atterriamo felicemente nella pioggia torrenziale di Malpensa (pioggia provvidenziale che ci permette di schiarirci le idee nel breve tragitto dalla scaletta alla corriera, che i finger immagino fossero tutti occupati). Poiché già so che il taxi da Malpensa a Milano ne costa 85 di euro, da bravi ci avviamo verso la stazione del Malpensa Express, il secondo treno più caro del mondo (il primo è l'Heathrow Express, ma almeno quello passa ogni 15 minuti e tra l'aeroporto e Paddington ci mette altri 15 minuti). Una ventina di minuti di attesa, una trentina di viaggio e finalmente approdiamo trionfalmente a Cadorna Station, Milano downtown, la città che tra cinque anni ospiterà l'Expo, mica la sagra della salciccia, poco dopo le 22.30.

Piove ancora più che a Malpensa, ma non ci facciamo intimorire e ci avviciniamo alla fermata dei taxi.
Dove, come è lecito aspettarsi, esiste una pensilina (è chiaro, siamo pur sempre a Milano downtown, quella Milano che tra cinque anni ospiterà l'Expo, con frotte di visitatori che atterreranno a Malpensa e da lì a Cadorna), La quale però è corta. Nel senso che tra il suo bordo esterno e il bordo del marciapiede c'è appunto lo spazio di un marciapiede, che non è protetto dalla pensilina. In una tiepida serata di primavera chissenefrega, ma in una serata autunnale di pioggia in quello spazio ci cade sopra la pioggia.

Terzi nella fila, un solo taxi. Carica il primo e se ne va. Dopo qualche minuto ne arriva un altro, carica la seconda famigliola e se ne va. Dopo qualche minuto non ne arriva un terzo, ci si spazientisce e si chiama un radiotaxi (oh, siamo a Milano, Lombardia, quella dell'Expo e delle settimane della moda, quella più vicina a Zurigo che a Roma, mica a Pescosansonesco; e a differenza della coppia inglese dietro di noi, abbiamo in rubrica i numeri di tutti i radiotaxi). Dopo cinque minuti è lì, carica noi e le valigie e in poco più  di dieci minuti ci porta a casa. In cambio di appena 24 euro.

Ma naturalmente di concedere nuove licenze non se ne parla. Va bene così. Piuttosto, se proprio bisogna aumentare qualcosa, meglio aumentare le tariffe, no?

E inoltre, ma chi ha progettato la fermata dei taxi di Cadorna station, Milano downtown, quella dell'Expo, lo hanno pure pagato?

Mavadaviaiciap va'!

PS, Il cambio attuale è 1 euro = 270 HUF

6 commenti:

milo temesvar ha detto...

però è importante anche il costo della vita per valutare. Con 24 euro a Budapest si mangia quanto si mangia a Milano con 85? Per esempio qui abbiamo speso un pò più di 10 euro per attraversare quasi tutta Buenos Aires in taxi, cifra con cui poi abbiamo pranzato in due (con altri 10 euro, non gli stessi di prima).

milo temesvar ha detto...

In effetti anche qui di pensiline si è un pò carenti, ma la gente fa la fila alla palina per prendere l'autobus. In Italia in genere questa viene considerata un'idea bizzarra.

SuperG ha detto...

Sì, mi sono posto il problema del rapporto col costo della vita o di altri beni. nonché del rapporto con la distanza percorsa.
Diciamo che:
- budapest aeroporto -> budapest città è grossomodo = a malpensa -> periferia nord di Milano (come tempi di percorrenza). Rapporto di circa 4:1 costo del taxi. Costo della vita da 2:1 a 1,5:1 da quel che ho potuto vedere.
- taxi in città (bud) con tragitto di circa 6 km: meno di 4 euro. a Milano, direi, una quindicina (sono già 7 quando sali a bordo).
Ma quel che soprattutto mi ha colpito è la chiarezza della proposta commerciale.

milo temesvar ha detto...

oh dunque, giusto per saltare di palo in frasca; il tuo viaggio a Budapest mentre io mi trovo nella patria di J.L.Borges, inventore del mio nome, sembra voler tentare di chiudere un cerchio, per quanto in maniera inconsapevole e sghemba. Ricordi Timisoara, la rivoluzione, Ceausescu, etc? Da circa 800 anni e fino al 1918 Timisoara ha fatto parte dell'Ungheria; adesso no, ma come spesso succede è gemellata con diverse città europee, tra cui... Treviso, dov'è nato mio padre. Non sarà proprio un cerchio, ma... Ah, dimenticavo, qual'è il nome ungherese di Timisoara?
Temesvar, ovvio.

SuperG ha detto...

Sono tramortito! Mi domando non tanto dove tu abbia trovato tutte queste informazioni (a parte il luogo di nascita di tuo padre, naturalmente, che son sempre stato convinto, peraltro, che fosse fiorentino docg) ma come ti sia venuto di collegarle così.
Se poi volessimo proprio aggiungere quell'ultimo tassellino - anzi archetto di circonferenza - che ci permette di chiudere il cerchio, eccolo qua. Tu non hai vissuto per un periodo in Egitto? E cosa scorre in Egitto? Il Milo, no?
E ora basta fornire informazioni personali.

milo temesvar ha detto...

Perfetto...